Maria Luisa Facchinetti
Luisa ci ha lasciati, in silenzio, è uscita dalla scena nella Giornata per la Vita il primo febbraio del 2015, come per indicare che la sua vera vita stesse iniziando allora.
Era nata a Verona il 27 dicembre 1946 ed è vissuta con quattro fratelli di cui una era sua gemella. Ha insegnato alla Scuola Materna, si è sposata con Roberto Boscaini da cui ha avuto Lorenzo e Tommaso morto anzitempo.
Donna illuminata, solare, generosa, attenta agli altri, disposta ad ascoltare e ad aiutare chiunque ne avesse bisogno.
Il suo inserimento nella parrocchia si è rivelato una presenza insostituibile per tante persone e per tante attività: catechista, animatrice del gruppo anziani, membro del Consiglio Pastorale.
Ha colto, con una felice intuizione i bisogni dei missionari e dei popoli da evangelizzare e con l’appoggio di P. Alcibiade è diventata ideatrice e fondatrice del Gruppo Missionario a cui si è dedicata per più di vent’anni con competenza, buon gusto, impegno ed entusiasmo. Con il suo spirito di iniziativa e la sua capacità di relazione ha coinvolto tante persone che hanno messo anche i loro talenti al servizio di questo ideale.
È stata per noi tutti esempio di coraggio, quasi di conforto, anche nella malattia.
Sebbene minata nella sua salute sempre concludeva la conversazione così: “Avanti sempre” e si affidava con serenità al volere di Dio, sempre supportata da Roberto e dalla sua bella famiglia, testimonianza di grande amore e di costante dedizione.
La sua bella casa, anche molto spaziosa, era aperta all’accoglienza: era spesso luogo di riunioni ma anche deposito di cose belle e di opere artigianalmente confezionate, in attesa della mostra annuale del Mercatino Missionario, dove il lavoro di tante signore del gruppo si trasformava in aiuto concreto alle Missioni della Congregazione dei Figli di Maria. Era questo il suo progetto, che ha potuto realizzare con l’aiuto di molte amiche e di molti amici.
La comunità parrocchiale e il quartiere stesso è stato per Luisa una seconda famiglia. Qui ha trovato numerose persone con cui condividere in pieno il suo amore per la vita e la sua fede profonda e naturale, una fede vissuta con spontaneità, che rendeva luminose le piccole gioie e accendeva di speranza le sofferenze più grandi.
Come nelle gare di staffetta nell’atletica, ci ha passato il testimone e molte altre persone che l’hanno conosciuta, stanno continuando la sua corsa.
Per Luisa, il sole della vita non era ancora arrivato al suo tramonto naturale; è mancata prematuramente, avrebbe avuto tanto bene ancora da fare, tanta umanità da condividere e anche per questo ha lasciato in tutti, e in particolare nei suoi cari, tanto rimpianto…
Alla fine, si è consegnata al Padre dicendo: “Eccomi, o Signore, eccomi qui con te: si è compiuta in me la tua volontà; sul palmo della tua mano, o Dio, leggo il mio nome: Maria Luisa, abbracciami, o Signore, e tienimi con te nella gioia eterna del Paradiso”.
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