RICORDI E QUADRI DELL’ANIMA
Come riassumere ricordi, emozioni, avvenimenti, persone della vita del mio quartiere Ponte Crencano?
Il filo saldo che mi rimane é quello di aver fatto parte di una Comunità di relazioni e incontri in presenza, non certo di una community virtuale on line, una chat né di una conference call! I profumi, i sapori, i volti, le voci, i silenzi, le parole dell’amicizia anche forse quelle dei dissapori erano avvenimenti davanti e vicino a noi e potevano entrare dritti dagli occhi o dalla bocca al cuore. Abbiamo veramente camminato insieme e davanti alla chiesetta (la prima piccola poi quella grande) ci siamo veramente incontrati! Abbiamo respirato il senso della Liturgia come desiderio di “ volare ” più in alto, come gioiosa e faticosa scalata (anche nel senso effettivo delle salite in montagna) come imprinting da cercare nella vita di tutti i giorni.
Abbiamo fatto veglie e deserti forse senza troppo capire, ma con l’idea che eravamo proprio
noi i “ chiamati” e che delle nostre vite avremmo voluto fare, presto, dei capolavori.
C’erano i nego-
zi: la salumeria Guerra con la Signora Carla e il Signor Vitto-
rio (la matita d’ordinanza rigorosamente posizionata sull’orecchio destro) e che bello sentirsi chiamare per nome, entrando, anche questo era il segno del sentirsi una Comunitá!
La cartoleria Pansini dove anche una singola gomma veniva incartata con puntigliosa lentezza e cura mentre il signor Pansini si muoveva felpato mantenendo un saluto e qualche monosillabo sottovoce: potevi imparare la precisione e il senso del risparmio (quando tagliava la carta in rettangoli minuscoli per non sprecarla).
I lattai: la signora Maria e il Signor Gino, anche da loro arrivava sempre un saluto, ogni volta che uscivo di casa. Sembra non sia più scontato oggi salutarsi (tanto più con la mascherina). Trovo invece che il saluto accompagnato da varie gradazioni affettuose, il fermarsi e scambiarsi qualche gancio di relazione sia un vero condimento per la vita …
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