Il ministro straordinario della Santa Comunione è un laico, sposato o no, che ricopre in maniera straordinaria (ovvero solo quando si presenti una reale necessità) in particolare due tipologie di servizio liturgico nella distribuzione della Comunione:

  • durante le Messe particolarmente affollate o per altre difficoltà in cui possa trovarsi il celebrante
  • fuori dalla Messa in modo particolare ai malati in pericolo di morte o quando il numero dei malati che non possono partecipare alla Messa sia tale che i chierici non possono raggiungerli tutti.

I ministri straordinari sono designati per un periodo determinato e ricevono dal sacerdote autorizzato il mandato per tale ministero.

Il ministro, sempre in assenza di chierici e accolito, può esporre il Santissimo Sacramento alla pubblica adorazione secondo le norme della chiesa locale senza però impartire la benedizione eucaristica.
I requisiti per essere ministro straordinario sono, senza dubbio, essere credente, praticante (bisogna tenere in gran conto anche la confessione frequente!) e deve essere capace soprattutto di ascoltare. Si diventa ministro straordinario dopo un breve corso di preparazione.

Il patrono

Il patrono dei ministri straordinari è San Tarcisio, un giovane cristiano del II secolo, che portava la Comunione e che fu martirizzato mentre stava esercitando il suo servizio. Per evitare che le Sacre Specie fossero profanate le consumò tutte prima di morire.

Disposizioni spirituali

  1. Essere coscienti di essere immagine di Gesù servo;
  2. di servire a nome della Comunità e non agire a livello personale;
  3. avere uno spirito di disponibilità e sacrificio (tempo, dedizione…);
  4. amore per i fratelli ammalati e anziani

 

Turni feriali per i Ministri straordinari dell’Eucarestia


Turni festivi per i Ministri straodinari dell’Eucarestia e per i lettori

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