In ricordo di Enrico Martini
Padre Venturino mi ha chiesto di ricordare Enrico ed io sinceramente non Sapevo da che parte cominciare. Ho pensato cosa direbbe lui di sé se fosse qui con noi e cosa volesse ricordare. Credo che mi direbbe così:
“Ancora una volta hai fatto di testa tua, lo sai che le commemorazioni non mi sono mai piaciute! Si, è vero, sono andato a tante con gli Alpini, con l’UNUCI, con gagliardetto, cappello, bandiere, ho letto preghiere, intonato canti ma quello era un onere e un onore. Sai quanto ci tenevo.
Comunque sono stato contento di essere salutato dai gagliardetti, dagli alpini e artiglieri, dalla preghiera che io tante volte ho letto per gli altri.
E mi è piaciuto tanto anche il canto Signore delle cime anche se con una tonalità alta che io che sono un basso non sarei riuscito a tenere.
Siete stati bravi ma io lo sapevo che ce l’avreste fatta. E poi non siete mica soli, avete intorno una comunità fatta di persone con cui abbiamo condiviso momenti lieti e tristi, esperienze forti, e anche discussioni e difficoltà.
A Santa Maria Ausiliatrice noi ci siamo arrivati perché la Messa domenicale è alle 11.30 e a me piace dormire. Allora era parroco un certo P. Alcibiade che già il nome era tutto un programma, considerato che il “curato vecchio” si chiamava Antenore e quello giovane Leonardo.
A parte i nomi la cosa ci è piaciuta e siamo rimasti.
Quindi Carlo ha fatto la Prima Comunione e la Cresima e noi abbiamo cominciato a partecipare alla vita della parrocchia. Un po’ a fatica all’inizio perché noi siamo un po’ “orsi” ma con tipi del calibro di Roberto Bazzoni non farsi coinvolgere era pressoché impossibile.
Io ho cominciato con le letture della Messa (sempre alle 11.30) per poter dormire, Carlo ha iniziato il cammino scout e noi di seguito abbiamo scoperto che:
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le cose si preparano solo all’ultimo momento. (tanto c’è sempre qualcuno che ti porta quello che hai dimenticato)
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nell’ordine delle cose gli impegni scout vengono prima di tutto
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se ti chiedono una torta per auto finanziamento la procedura è la seguente: la fai, la consegni prima di messa, la compri dopo messa e la lasci a loro perché la rivendano o se la mangino.
Anche se non ne hai l’intenzione sarai sempre coinvolto nei campi estivi con le seguenti attività
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Carico e scarico mezzi: auto furgoni, camioncini di tutti i generi e le dimensioni fino a biciclette squinternate
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Montaggio e smontaggio di tende, circolari, piattaforme, barche con i materiali più strani dal legno alla tela fino ai bidoni e alle bottiglie di plastica
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Viaggi di esplorazione in luoghi sconosciuti per offrire informazioni preziose sui tempi e gli itinerari
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Lavaggio o meglio disinfestazione post campo
Così ci siamo affacciati al mondo scout, rimanendone sempre ai margini salvo quella volta a Nova Ponente che ho interpretato il fantasma che ha terrorizzato le squadriglie,
Intanto gli anni passano, il figlio cresce da clan a capo, i preti cambiano, parte P. Alcibiade e arriva P. Mario, Leonardo lascia il posto a un travolgente P. Enrico e poi a un posato ma profondo P. Alan.
Patrizia è andata in pensione e inizia l’avventura del catechismo complice Giuliana Avesani.
Io comincio a fare il sacrestano e a raccogliere le elemosine in chiesa (sempre alle 11.30).
Ida e Roberto ci coinvolgono in una esperienza nuova con il benestare di padre Mario, entriamo nell’Equipe Notre Dame, e ci siamo ancora.
Non siamo più orsi ma insieme a tanti nuovi amici viviamo in comunità anche le occasioni di festa come l’ultimo dell’anno o il nostro Anniversario, o i 18 anni di Carlo.
Abbiamo fatto carriera: io le elemosine non solo le raccolgo ma anche le conto, Carlo è a capo dei chierichetti e Patrizia è in Consiglio Pastorale
Nel frattempo da un paese lontano è arrivato un certo P Janusz che destabilizza la situazione: possiede gli ultimi ritrovati della tecnologia, nel suo studio ha un divano e una macchina del caffè e come se non bastasse coinvolge i ragazzi con vasi di Nutella da 5KG.
È anche un ottimo capo gita che ci organizza un viaggio in Polonia sulle orme di Papa Giovanni Paolo II.
2008 vado in pensione e la casa mi va stretta, così vado in parrocchia dove c’è sempre da fare.
Salta il capo redattore del bollettino? Imparo a impaginare ed a usare io il ciclostile.
C’è da fare la contabilità? Il ragioniere che è in me si mette all’opera con schemi e bilanci. Serve un cassiere? Eccomi sono pronto.
L’importante è che siano cose che non richiedono alzatacce perché . . .a me piace dormire.
Ma la proposta più bella è quella di entrare nel team dei presepisti.
Finalmente posso usare le mani, gli attrezzi che ho in cantina, inventarmi congegni e realizzare dopo animate discussioni, approfondimenti teologici e succulente cene a casa Schinella quei piccoli e grandi capolavori con cui la premiata ditta Presepisti e & ha impreziosito il Natale di SMA passando dalle riproduzioni (alcune a dimensioni quasi reali) di luoghi della nostra parrocchia: s Rocchetto , il capitello di via Osoppo, la fattoria di via Villa a ardite costruzioni con la ripresa di episodi della Bibbia e le figure della Sacra Famiglia con piccoli presepi a corollario. Intanto si sono alternati all’altare tanti visi nuovi, ma anche ritorni e partenze, ma a Padre Venturino che è con noi dal 2011 voglio dire che il sentimento che mi sento di testimoniare è che mi sono sentito a casa, che ho sentito la comunità vicina nei Momenti di gioia e in quelli di difficoltà e a questa comunità affido I miei cari.
ENRICO per bocca di Patrizia