Carlo Salvetat
Poco meno di un anno fa, il 17 Dicembre 2022, ci ha lasciato il nostro caro papà Carlo Salvetat, che era nato a Padova il 27 Settembre 1926.
La sua infanzia e giovinezza fu felice e tranquilla fino allo scoppiar della guerra, dove fu preso dai tedeschi per la costruzione di una linea telefonica diretta Roma-Berlino.
Fuggì e si rifugiò a San Zeno di Montagna.
Questa esperienza fu per il papà illuminante e si indirizzà nell’aiuto per il prossimo nel bisogno; fu per lui, possiamo dire, la scoperta della sua vocazione. Dette la sua opera fattiva per aiutare la popolazione del Polesine, durante l’alluvione degli anni cinquanta, e continuò la sua opera con l’aiuto per la risoluzione dei problemi di carattere burocratico a tutti coloro che glielo richiedevano.
Capì che dietro i lustrini della società dei consumi c’era una Verona che soffriva ogni giorno il dolore dell’emarginazione, dell’Handicap, della malattia. Vinse il concorso presso l’INPS: lavorò prima a Venezia nell’amministrazione dell’Ospedale Sanatoriale e poi a Verona nella gestione di Villa Monga.
Nel 1953 sposò Maria Velia Gozzo; dalla loro unione nacquero due figlie: Cristina e Chiara.
Si trasferì a Ponte Crencano alla Nave e, inserito nel tessuto sociale collaborò allo sviluppo della nascente parrocchia e al miglioramento delle strutture sociale, pur non appartenendo a nessuna carica pubblica. FU presidente del “Premio San Zeno per diversi mandati, curò la celebrazione del Cinquantesimo della parrocchia con competenza e impegno.
A 65 anni andò in pensione dopo 40 anni di servizio, come responsabile del settore sociale dell’età evolutiva dell’USL 25.
Fu per tutta la vita un credente molto legato alla chiesa e alla parrocchia. Era una persona discreta e di classe. Sapeva valutare fatti e persone del suo tempo con occhio critico ma anche con il giusto distacco.
Grazie, papà di averci trasmesso, fino all’ultimo, i veri valori della vita con profonda sapienza.
Cristina e Chiara