Un progetto per far crescere lo stile
e il clima educativonegli spazi esterni di gioco
e di incontro della Parrocchia
Per far crescere un ragazzo
occorre un intero villaggio
(proverbio africano)
Quanta ricchezza i nostri spazi!
Gli spazi aperti della Parrocchia rappresentano una grande ricchezza per la comunità parrocchiale: campi da gioco, spazi verdi, aiuole, aree coperte sotto l’ingresso della chiesa. Che risorsa importante! A disposizione per incontrarsi, ritrovarsi e gestire le relazioni informali della comunità locale e la vita dei gruppi. Purtroppo ormai da qualche anno stanno subendo una graduale azione di degrado.
L’uso degli spazi non dispone attualmente di criteri e regole condivise, rendendo difficile pensare ad essi come luoghi educativi. Inoltre, si sono susseguiti nel tempo gruppi informali, spesso “serali” che, a piccoli passi, hanno indebolito gli ambienti. In effetti, anche gli spazi informali, sono importanti nel modo in cui si presentano. In un ambiente educativo tutto partecipa all’educazione e alla reciproca convivenza: il decoro, la pulizia, il rispetto di regole condivise semplici ed essenziali per stare tutti insieme. Lasciare correre significa abituare noi, e soprattutto le nuove generazioni, che, in fin dei conti, va bene così: un tarlo sottile che disgrega e riduce le appartenenze. Nasce così il progetto “SMAnia con l’intento di riscoprirci come comunità educativa. Il clima di un ambiente è un bene prezioso, lento da fare crescere. Dipende anche da te.
La storia del progetto |
-
Dicembre 2011: un piccolo gruppo di volontari affianca Padre Venturino, parroco, nell’analisi dei problemi, nasce una prima bozza di proposta -
Gennaio 2012: il progetto è presentato al Consiglio Pastorale che esprime la propria disponibilità al progetto -
Febbraio – aprile 2012: il gruppo di lavoro stende la traccia delle proposte operative, analizza gli spazi, incontra i gruppi per sensibilizzare, si indice un’assemblea aperta. -
23 Aprile 2012: Assemblea aperta di presentazione del progetto. Oltre 40 i partecipanti, con la presenza di giovani dei gruppi e adulti della comunità locale. -
19/20 maggio 2012: stand di presentazione alla Festa Patronale. -
1 giugno 2012: avvio ufficiale del progetto con le prime azioni sugli spazi (uso, accesso, regole condivise).
Le Le principali azioni del progetto
-
Riappropriarsi degli spazi educativamente Rendere decorosi e curati gli spazi esterni (alcuni esempi: riordinare campetto gioco, curare aiuole, regolamentare l’accesso di bici e moto).
-
Dare confini all’ambiente. Gli spazi sono aperti a tutti ma richiedono uno stile, dei tempi di utilizzo, dei criteri di apertura e chiusura. Uno spazio aperto non è un self service 24 ore su 24.
-
Evidenziare e comunicare lo stile
dell’ambiente e le regole condivise: come si vive insieme? Cosa offre e cosa richiede la parrocchia a chi sceglie di utilizzare gli spazi insieme.
Modalità di lavoro
Il progetto si basa su tre pilastri:
-
Gruppo di coordinamento: per stendere le fasi degli interventi, radunare i volontari disponibili, creare una segreteria del progetto, dare un criterio unico agli interventi sia strutturali che educativi.
-
La rete dei volontari: si aprono le iscrizioni alla
rete dei volontari che intendono offrire piccole porzioni di tempo per assicurare la presenza durante i momenti di gioco. Una rete semplice ma efficace e strutturata, supportata da momenti periodici di verifica e un percorso formativo. -
La presenza dei gruppi: i gruppi sono inviati a trovare un proprio ruolo nel progetto. Non solo fruitori degli spazi ma anche agenti attivi con la loro presenza.
Per saperne di più Parlane con il Parroco |
La rete dei volontari
Vuoi darci una mano? Solo il lavoro condiviso può generare cambiamenti e fare crescere il clima. E’ un valore per tutti se i ragazzi apprendono proprio nei nostri spazi il senso della cittadinanza, ‘etica, e la presenza di una rete attenta. Ogni adulto è chiamato ad assumere il proprio ruolo educativo, non si può solo essere “spettatori” del cammino educativo e di responsabilità sociale di un territorio.
Varie le proposte di collaborazione:
-
La prima e più semplice:come giovane o adulto impegnati nel “transitare” con un occhio più attento, prova a leggere le piccole indicazioni sul retro della brochure.
-
Come gruppi organizzati
(scout, semaforo, classi catechismo, ): valorizziamo gli spazi, curiamoli.
-
Entra nella rete dei volontari:
sono aperte le iscrizioni alla rete di volontari che intendono assicurare la loro presenza a turni negli spazi. Un piccolo percorso formativo assicurerà stile condiviso e metodo di lavoro. Bastano poche ore alla settimana e gli spazi non saranno più anonimi.
-
Puoi aiutare,
se si presenterà la necessità, a creare una rete “serale” per evitare che durante le ore “tarde” gli spazi subiscano atti di vandalismo e si trasformino in bivacchi. A volte basterebbe esserci, occupare gli spazi!!
Cosa possiamo fare fin da “subito”
Non facciamo finta di niente
A volte basta poco perché i ragazzi si accorgano della presenza di adulti e gruppi accoglienti e attenti:
Impariamo i nomi dei ragazzi
che frequentano l’ambiente e salutiamoli (c’è bisogno di una intera comunità accogliente)
Cerchiamo di non lasciare
che l’ambiente sia sporcato e deturpato, invitiamo a usare i cestini (il senso di cittadinanza parte dalle piccole cose)
Invitiamo i nostri ragazzi ad avere rispetto:
le volgarità e le imprecazioni non servono per giocare: occorre ricordarlo, tutti! (le regole condivise fanno crescere una comunftà)
Come adulti evitiamo di fumare
proprio davanti ai ragazzi che giocano (nei parchi gioco è vietato, e da noi?)
I gruppi giovanili
valorizzilno gli spazi con la loro presenza: non solo usarli ma accorgersi della ricchezza che rappresentano. La presenza dei gruppi allegra e simpatica serva a fare crescere il clima degli spazi.
E’ educativo giocare insieme ma anche provare
a condividere un ambiente pulito e decoroso
Nessuna risposta.