CHIESE CHIUSE?
Chiese chiuse anche nella fase due. L’emergenza coronavirus farà sentire i suoi effetti anche dopo il 4 maggio. Non facciamo passare il messaggio che la Chiesa è il luogo del contagio e degli untori – attacca D’Ercole – I sacerdoti sono responsabili e non agiscono in modo sconsiderato.
Abbiamo bisogno di rientrare in Chiesa. Ce lo chiede la gente. Ci sono turbe psicologiche e noi dobbiamo aiutare i fedeli. Il culto è una libertà che non può essere bloccata in alcun modo. Spero che il buon senso prevarrà.
La gente è stanca. Ricordate che aiutare le persone con la preghiera significa tenerle più calme. Lo sapete quanta gente ricorre a noi per turbe psicologiche? Non ce la fa più a vivere in un lockdown che non si sa dove porti. Abbiamo bisogno di spazi di libertà. La chiesa oltre a essere spazio di libertà è spazio di speranza, laboratorio in cui cerchiamo di costruire un futuro migliore. Non abbiamo bisogno di favori ma abbiamo un diritto da rivendicare. La figuraccia che il governo ha fatto nel mondo intero va lavata.
Tanta gente si rivolge a noi per un crollo psicofisico. Il ruolo della preghiera è di ritrovarsi insieme con tutte le misure di sicurezza” e attenuare il senso di smarrimento. “I funerali? Che tristezza. Perché mettere il limite di 15 persone. Ma lasciate che siamo noi a decidere, che i nostri sacerdoti siano responsabilizzati.
“Il culto è una libertà che non può essere bloccata in nessun modo. Il diritto al culto è garantito dalla nostra Costituzione e dalla coscienza.
Mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno
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