Mario Marchi è nato nel 1927 a Verona in una famiglia numerosa formata da mamma, papà, due sorelle e sei fratelli.
Fin da giovane ha dovuto iniziare a lavorare per contribuire al sostentamento della propria famiglia ma è comunque riuscito a concludere gli studi di elettrotecnica presso un istituto professionale.
Dopo alcuni lavori a tempo determinato è stato assunto alla Telve, l’allora società di gestione della telefonia e nel 1956 ha sposato Elina andando ad abitare nella zona di Porta Vescovo, dove sono nati nel giro di due anni i figli Renato e Valerio.
Nel 1959 è entrato nella graduatoria riservata ai dipendenti Telve per l’assegnazione di un appartamento in Via Pieve di Cadore, nel neonato quartiere di Ponte Crencano a Verona.
La nuova casa, assieme ad altre due adiacenti, era immersa nel verde tra coltivazioni di frumento, pesche e ciliegie, lontana da servizi, scuole e negozi, ancora non presenti nella zona.
Nel 1961 è nata la terza figlia, Francesca, con grande felicità di Mario che voleva da sempre una bambina.
Lentamente il quartiere si riempiva di nuove case occupate da famiglie soprattutto giovani.
I bambini, numerosi, giocavano spensierati in strada, nei campi e nei cortili.
Mario, insieme agli amici della prima ora, come Mario Breda, Lino Carli, Giulio Rocca, Giuseppe Sessa e che abitavano tutti in Via Pieve di Cadore, è stato uno dei Fondatori del Quartiere di Ponte Crencano, ed ha partecipato attivamente per cercare di animare la vita del crescente Quartiere, con particolare attenzione ai giovani dagli anni ‘60 in poi…
In quel periodo il denominatore comune era caratterizzato “nel darsi una mano” per l’unità delle famiglie e per far crescere sani ed onesti i figli ed i giovani che partecipavano alla comunità.
Chi conosceva Mario sapeva che aveva una voce potente e che poteva incutere soggezione la prima volta che lo si incontrava, ma poi ci si rendeva conto che la persona era invece d’animo dolce, generoso e protettivo.
Si è dedicato soprattutto all’organizzazione e alla gestione delle attività sportive, contribuendo innanzitutto alla nascita della Società Sportiva U. S. Cadore.
Ha fortemente lavorato per il coinvolgimento dei giovani nelle diverse attività sportive: in quegli anni sono nate nel Quartiere le Mini Olimpiadi di Atletica Leggera (in collaborazione con Giuseppe Sessa) e le prime squadre di calcio (in collaborazione con Lino Carli, Mario Breda,ecc…) nei tornei del C.S.I. (Centro Sportivo Italiano). Tutte le attività sportive si svolgevano nel “vecchio campo sportivo” dove ora si erge la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice: infatti la prima chiesa del quartiere di Ponte Crencano era quella attigua alla canonica.
Successivamente accettando di entrare nel direttivo del C.S.I. gli ha consentito di seguire più da vicino le problematiche relative all’organizzazione dei Tornei Sportivi sul Territorio Veronese.
Inoltre lì a Ponte Crencano in collaborazione con la Giovane Montagna presieduta dal Dott. Padovani e la Parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice, ha contribuito attivamente alla nascita della Marcia non competitiva “Quatto Passi di Primavera”, divenuta poi una classica nel calendario delle marce non competitive Veronesi.
Infine si è occupato della gestione delle piscine comunali veronesi di Via Galliano e di Via Belvedere.
Per anni si è dedicato a tutte queste attività, poi pian piano cominciò a demandarle alle forze dei più giovani che nel tempo avanzavano e davano il loro contributo.
Nel frattempo la salute peggiorava e l’improvvisa scomparsa di suo figlio Valerio nel 2008 lo ha fatto precipitare nello sconforto più profondo.
In seguito alle conseguenze di una caduta accidentale in casa, ci ha lasciato nel 2009.
Francesca e Renato Marchi